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Gazzada Schianno, via Roma 18 379 2933456 caigazzadaschianno@gmail.com Venerdì h. 21-22:30

La nostra storia

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CLUB ALPINO ITALIANO

50 anni di presenza nel nostro Comune

…ma anche più…come sta scritto in questa nostra storia

CAI GAZZADA DIVENTA SEZIONE

Un vistoso pannello appeso nella sala-ritrovo della nostra sede riporta la scritta: "Club Alpino Italiano - Sottosezione di Gazzada Schianno - 1971". Nessuno pone dubbi che la data indichi l'anno di costituzione della allora nostra Sottosezione e quindi sembrerebbe che, prima di quell’anno, il nostro paese non abbia mai avuto alcuna relazione con il C.A.I.

Ma i ricordi di alcuni soci più anziani hanno fatto riscoprire una storia interessante che susciterà certamente curiosità. Quanto racconteremo è frutto di un’intervista di qualche anno fa al principale artefice di questa storia, ora non più cittadino gazzadese.

Attorno agli anni cinquanta alcuni giovanotti, capeggiati da tale Angelo Bersani - ben noto ai vecchi gazzadesi, ma molto più conosciuto nell'ambiente valdossolano come "l'Angelo del Devero" - e da Alberto Galbiati, entrambi legati dalla comune passione per la montagna e la fotografia, chiacchierando in un bar-privativa del paese, incominciarono a discutere sulla possibilità di estendere ad altri la loro passione. Questo bar, detto "Serafina", molto noto e frequentato, fu determinante per la loro attività. La titolare, dimostrando la massima disponibilità verso questi giovanotti, riservò loro un locale per le riunioni non potendo certo permettersi una sede propria come oggi abbiamo noi.

Nelle loro intenzioni non vi erano progetti di scalate, ma solo la voglia di andare e portare la gente in montagna, di camminare e scattare con le preziose macchine fotografiche di allora le prime immagini, magari in compagnia di qualche ragazza.

Ben presto si attivarono per promuovere nel nostro paese delle uscite domenicali e, favoriti dal fatto che le auto disponibili erano poche, non ebbero difficoltà ad organizzare dei pullman. Non pareva vero ai gazzadesi avere un mezzo a disposizione per trascorrere una spensierata giornata lontano dall'ambiente quotidiano. La buona stagione rimaneva l'unico periodo propizio per le loro gite, perché la pratica dello sci era pressoché sconosciuta.

Nonostante i giovanotti fossero di indole vivace, hanno sempre affrontato la montagna con la massima prudenza rimanendo scevri di incidenti. 

Ma il C.A.I. in qualche modo fu protagonista allora della vita cittadina? Qualcuno si fece promotore per costituire una Sezione o Sottosezione?

Queste domande le abbiamo poste al nostro interlocutore, oggi ultra ottantenne, sempre appassionato di montagna, a cui ha aggiunto l'amore per la pittura maturata nel suo mondo "solitario " del Devero.

Premesso che Gazzada non ebbe mai grandi alpinisti, ma solo appassionati escursionisti, ha tenuto precisare che nessuno sentiva la necessità di essere iscritto ad una sezione del C.A.I. anche perché, dovendo pagare la quota associativa annuale, "da palanc ga n'avevum minga" (di soldi non ne avevamo). Rimane perciò il dubbio se Gazzada fosse stata in qualche modo agganciata alla Sezione di Varese oppure no.

Il nostro interlocutore direbbe di sì, ma documenti comprovanti non ne esistono. 

Alla domanda: "Ma come si sviluppava l'interesse in paese verso la vostra attività?". Rispose sorridendo: "Il motore di tutto era la polemica". In effetti, era accaduto che alcune salite non correttamente documentate avessero portato ad animate e vivaci discussioni sia nel locale del bar “Serafina” che fuori. Ricorda, come esempio, una sua ascensione con l'amico Galbiati alla Capanna Margherita. Allora non c'era la funivia di Alagna e raggiungere la meta era veramente un'impresa. Galbiati aveva scattato alcune bellissime foto da lassù, ma purtroppo la pellicola andò persa. Mancando le prove documentali nessuno credette mai a quell'ascensione e la polemica continuò per parecchio tempo. E con la polemica cresceva in questo modo l'interesse per le loro iniziative.

Nonostante il carattere un po' discolo di Angelo e i suoi amici, per celebrare la conquista del K2, avvenuta nel 1954, seppero organizzare una manifestazione alla quale invitarono Achille Compagnoni, uno degli artefici dell'impresa, con la proiezione in piazza del Comune del famoso film "Italia K2". Ricorda che tutta la popolazione partecipò all'organizzazione dell'evento e, poiché "da danée ga n’era minga " (soldi non ce n'erano), riuscirono nonostante tutto a coprire le spese grazie alla volontà e all'entusiasmo di tutti.

Anche Cesare Maestri, il ragno delle Dolomiti, fu negli anni seguenti una presenza illustre a Gazzada, come pure alcuni anni dopo Carlo Mauri. Orgogliosamente Angelo Bersani asserisce che questi eventi potevano permetterseli allora solamente i grandi capoluoghi e Gazzada seppe allora prevaricare la città di Varese.

Ma come rimane il dubbio circa l’approccio o meno con la Sezione di Varese così non è noto l'anno in cui il gruppo si sciolse.

Dopo alcuni anni, agli inizi del 1971, sei soci, iscritti alla Sezione di Malnate, presero l'iniziativa di costituirsi come Sottosezione di Gazzada Schianno, superando un contenzioso tra Varese e Malnate dovuto alla competenza territoriale.

Accertata da parte dei soci promotori la disponibilità a trasferirsi nel paese d'origine, dopo aver ottenuto il nulla-osta dalla Sezione di Malnate, l'Assemblea Costitutiva indetta l’8 marzo 1971 decretò la nascita della Sottosezione.

Nell'occasione, l'allora presidente della sezione di Varese ed il solerte segretario, nei loro discorsi introduttivi, bonariamente raccomandarono ai neo soci gazzadesi di comportarsi bene, forse anche ricordandosi dell'irrequitezza di chi li aveva preceduti.

La prima vera sede furono i locali parrocchiali, ma la crisi petrolifera del 1974 costrinse i soci a ripiegare su un locale-negozio di proprietà del consocio Angelo Baratelli sensibile alle loro necessità. Successivamente si passò nei locali a piano terra adiacenti alle vecchie scuole elementari (attuale ASL), in coabitazione con la Pro-Loco. Quindi in un locale dell'ex Albergo Posta Vecchia, sempre di proprietà del predetto socio, ed infine dal 1996 nell'attuale sede condivisa con la Pro-Loco cittadina.

Tutta l'attività di questi 50 anni si può classificare come normale "routine" nell'organizzazione di gite escursionistiche, sciistiche, corsi di sci, proselitismo nelle scuole locali, attività culturale, senza per questo sminuire l'intraprendenza dei soci che hanno portato la nostra sottosezione a superare il traguardo dei 360 iscritti.

Il Convegno delle Sezioni Lombarde dell'autunno 2001 resta il fiore all'occhiello della nostra organizzazione ed è stato senza dubbio, come impegno, la principale manifestazione. Per la prima volta è stato messo a disposizione dei delegati lombardi quanto di meglio offriva la tecnologia in fatto di multimedialità. Per questo ricordiamo con orgoglio il plauso di tutti gli intervenuti, ma soprattutto il compiacimento per averli ospitati nella sontuosa Villa Cagnola. Il secolare parco, definito il più bel balcone della Lombardia prospiciente il Lago di Varese è stato la degna cornice di quella indimenticabile giornata.

Dopo 40 anni, il nostro sodalizio è diventato Sezione Nazionale.

Ma questa è solo una tappa posta lungo un sentiero frequentato da tanti amici uniti da un’unica passione: la montagna.

Gazzada Schianno, via Roma 18 379 2933456 caigazzadaschianno@gmail.com Venerdì h. 21-22:30